martedì 6 maggio 2008

L’evoluzione dell’industria nel napoletano

(fonte: Augusto Vitale, Napoli e l'industria 1840-1990, Napoli : CCIAA, 1990)

1758 Inizia la costruzione, voluta da Carlo di Borbone, della Reale Fabbrica d'Armi a Torre Annunziata, che utilizza la forza motrice del canale artificiale del Sarno; il progetto è di Francesco Sabatini, allievo di Luigi Vanvitelli; anche quest’ultimo partecipa, nelle fasi finali, alla realizzazione del complesso destinato alla produzione di armamento leggero da fuoco per l'armata borbonica.


1784 È fondato da Ferdinando IV il Cantiere Navale di Castellammare; all'Unità conterà 850 operai, fonderie e quattro scafi di alaggio.


1789 Ferdinando IV fonda presso Caserta la Manifattura Tessile di S. Leucio recuperando l'antica tradizione locale dell'arte della seta.


1806 Giuseppe Bonaparte abolisce la feudalità.


1806 Vene fondato l’Istituto di Incoraggiamento che continuerà per oltre un secolo a diffondere conoscenze e a promuovere brevetti e ricerca.


1809 Gioacchino Murat introduce tariffe protezionistiche per l'industria e promuove la venuta di industriali stranieri nel Regno di Napoli.

1815-‘18 Murat e poi i Borbone adottano il liberismo doganale. La prima contenuta crescita dell'industria meridionale segna una brusca battuta d'arresto.

1817 A Castellammare viene varato il primo vascello a vapore del Mediterraneo, il «Ferdinando I».

1817 Macedonio Melloni legge davanti all’Accademia delle Scienze una relazione sulla dagherrotipia, che sancisce la data di nascita della fotografia in Italia.

1817 E’ costituita società in accomandita la «Pietro Andriel & C.» in vico Concezione a Toledo n. 32.

1823-‘24 Per iniziativa del ministro Luigi de' Medici vengono adottate tariffe doganali fortemente protezionistiche. Riprende e si incrementa in alcune aree della Campania un certo sviluppo manifatturiero-industriale.

1830-’59 Regno di Ferdinando II di Borbone.

1832 Luigi Giura, ispettore di Ponti e Strade, realizza il ponte sospeso sul fiume Garigliano, primo ponte a catenaria in ferro in Italia.

1833 In una grotta presso Capodimonte viene fondata la «Zino & Henry», piccola azienda meccanica, che nel 1838 si trasferirà come «Macry & Henry» in un nuovo impianto costruito ai Granili, presso il ponte della Maddalena.

1833-’34 Si costituiscono diverse società industriali napoletane (con opifici anche fuori provincia): Compagnia Siberia promotrice delle industrie, Società Enologica, Società Industriale Partenopea, Economica Commerciale.

1837 La Società Industriale Partenopea fonda a Sarno una filanda per cotone e lino lungo il Rio Palazzo, un piccolo affluente del fiume Sarno, con 600 operai, che nel 1860 passerà all'industriale D'Andrea.

1838 Dopo un esperimento dell'anno precedente limitato al Palazzo Reale ed al Largo di Palazzo, con la chiesa di S. Francesco di Paola, viene concesso al francese De Frigière l'appalto per l'illuminazione pubblica a gas; Napoli sarà la prima città italiana ad installare un impianto pubblico di illuminazione a gas. Il primo gasometro verrà costruito nel 1840 presso la Riviera di Chiaia.

1839 Il 3 ottobre viene inaugurato il tratto ferroviario tra Napoli e Portici (Granatello), realizzato ad opera della «Soc. Bayard», costituita dall'ingegnere francese Louis Bayard de la Vingtrie nel 1836.

1839-1898 L’ing. franco-napoletano Alfredo Cottrau, noto progettista e costruttore di linee ferroviarie, di ponti e di grandi coperture in ferro; parteciperà attivamente al dibattito sull’industrializzazione italiana, sulle scelte di politica ferroviaria, sulle condizioni socio-economiche della città e sulle sue possibilità di sviluppo.

1840 Ferdinando II firma il decreto di fondazione del Reale Opificio meccanico e pirotecnico di Pietrarsa nei pressi di Portici, destinato a divenire il massimo centro di produzione borbonico nel settore metalmeccanico.

1844 L'opificio a Pietrarsa entra stabilmente in funzione.

1845 Inizia a Pietrarsa la costruzione della prima serie di locomotive progettate sul modello della «Veloce», acquistata in Inghilterra nel 1843.

1845 Si svolge a Napoli per circa due settimane il Settimo Congresso degli Scienziati Italiani, con ben 1.613 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dal regno.

1846 L'ing. Ansaldo fonda a Sampierdarena (Genova) l'omonima ditta.

1852 Ferdinando II inaugurava il «bacino di raddobbo», uno dei primi bacini di carenaggio in muratura d'Italia.

1853 Carlo Erba fonda l'omonima azienda artigianale destinata a diventare una vera e propria industria prima della fine del secolo.

1853 Thomas Richard Guppy di Bristol fonda, in società con John Pattison di Newcastle, la «soc. Guppy & Co.» in uno stabilimento realizzato presso il ponte della Maddalena.

1856 Sorge a Torino, ad opera dell'astigiano Francesco Cirio una delle prime aziende dedite al trattamento per la conservazione dei prodotti alimentari.

1859 Viene varata a Castellammare la fregata «Borbone», ultima nave costruita per la Marina napoletana.

1860 L'opificio di Pietrarsa impiega quasi 800 operai su circa 30.000 mq., con 163 HP installati e con la potenzialità produttiva contemporanea di 24 caldaie per locomotiva.

1860 Nasce a Milano la «Tecnomasio Italiano Brown Boveri», destinata a diventare una delle aziende leader del settore meccanico.

1860 Con il plebiscito del 21 ottobre anche Napoli manifesta la sua volontà di entrare a far parte del nuovo Regno unitario.

1861 Il Parlamento italiano a Torino proclama il Regno d'Italia.

1861 Si fanno già sentire nell'industria meridionale gli effetti negativi dell’abolizione delle barriere doganali.

1862 Alcuni prodotti di Pietrarsa (una locomotiva ed ornamenti in ghisa) vengono premiati all'Esposizione Internazionale di Londra.

1862 Viene fondata a Torino la «Compagnia Napoletana di Illuminazione col gas», con sede legale a Napoli. Nel 1863 verrà inaugurato il grande impianto per la produzione di gas nella sede, ancora oggi esistente, di via S. Anna alle Paludi lungo la via ferrata per Castellammare ed il canale dell'Arenaccia. Ha la concessione per costruire e gestire per 60 anni la rete urbana di distribuzione del gas.

1863 Gravi incidenti si verificano nell'Opificio di Pietrarsa allorché l'azienda viene affidata in concessione ad un imprenditore toscano che riduce i salari e mantiene in servizio poco più della metà degli 800 operai. Gli stabilimenti di Pietrarsa e dei Granili (Macry ed Henry) sono rilevati dalla neocostituita «Società Nazionale di Industrie meccaniche».

1864-’66 Giovanni Pattison apre un nuovo stabilimento meccanico ai Granili, con annesso cantiere navale e con 600 operai, che negli anni successivi avrebbe conquistato larghe quote di commesse pubbliche, soprattutto militari.

1867 L'ing. Alfredo Cottrau progetta e costruisce il ponte in ferro sul Po a Mezzanacorti, a due piani per 826 metri di lunghezza, conquistando notorietà internazionale.

1870 Alfredo Cottrau, con l'ausilio di capitali belgi (C. Finet), fonda a Napoli l'«Impresa Industriale italiana di Costruzioni metalliche» con 400 operai, che ebbe grande successo ed avviò la produzione di componenti metallici per ponti, coperture e altre costruzioni in Italia, in Europa e in America.

1872 A Milano viene fondata la «Società Giovan Battista Pirelli & C.», che dà inizio all’attività produttiva con commesse pubbliche (posa di cavi telegrafici tra l'Italia e le colonie africane).

1872 Viene fondato da Anton Dohrn il centro di ricerca della “Stazione Zoologica“.

1872-’80 Il Comune di Napoli elabora una cartografia relativa alla diffusione dell’industria nell’area orientale del napoletano, esperienza destinata a restare senza seguito per lunghissimi anni.

1873 La «Società delle Cartiere meridionali», a Isola del Liri, aggrega alcune aziende locali esistenti da tempo.

1873 Nasce la «Società anonima Lanificio Rossi», che riunisce otto grandi fabbriche della zona di Schio: è il massimo complesso industriale italiano del periodo.

1876 La «Marzotto», fondata a Valdagno, si avvia a diventare una delle principali manifatture del settore laniero.

1876 Viene fondata a Perugia la «Società per l'Illuminazione a Gas» che nel 1890, divenuta Società Generale per l'Illuminazione (S.G.I.), verrà trasferita a Napoli; Maurizio Capuano ne diviene l'amministratore e inizia la fortunata carriera che lo porterà a dominare l'intero settore elettrico del Mezzogiorno.

1877 Alfredo Cottrau è eletto primo presidente della neo-costituita Associazione dei costruttori meccanici.

1878 Adozione di tariffe doganali protezionistiche.

1878 Gli opifici di Pietrarsa e dei Granili passano alla gestione statale. Vengono abbandonate le produzioni navali e belliche; resta solo quella ferroviaria.

1881 All'Esposizione Industriale e di Belle Arti di Milano, prima esposizione del genere in Italia, gli espositori sono ben 7.139. Viene esposta una locomotiva prodotta a Pietrarsa per le Ferrovie dell'Alta Italia.

1882 L'imprenditore svizzero Giacomo Corradini fonda a S. Giovanni a Teduccio un grande complesso per la produzione di manufatti in rame, rilevando ed ampliando un precedente impianto metallurgico, il «Delny-Graviér».

1882 Prima spinta pubblica alle commesse militari per l'industria pesante conseguente all'adesione italiana alla Triplice Alleanza, con Germania e Austria. Due anni dopo lo Stato deciderà il rilancio della Marina militare.

1883 Giorgio Enrico Falck apre presso Milano una fonderia che costituirà il primo nucleo delle future «Acciaierie Falck».

1883 A Milano, la «Società Edison Italiana» installa una delle prime centrali elettriche in Europa.

1884 L'epidemia di colera, con oltre 7.000 morti, infuria nei quartieri più poveri di Napoli.

1884 Nasce la «Società Altiforni Fonderie e Acciaierie di Terni», con capitale sottoscritto da varie banche e società, addetta alla trasformazione delle materie prime provenienti dall'Elba.

1884 Iniziano le trattative tra Governo italiano, Comune di Pozzuoli e grande impresa metalmeccanica «Armstrong-Mitchel & C.» di Newcastle-upon-Tyne per la costruzione di una fabbrica di armi a Pozzuoli.

1885 Lo stabilimento Pietrarsa-Granili passa alla «Società delle Ferrovie del Mediterraneo» ed è adibito alle sole riparazioni ferroviarie.

1886 Una legge regolamenta il lavoro dei fanciulli vietando di assumerli prima dei nove anni.

1886 Dalla fusione tra la napoletana «Guppy» e la grande impresa metalmeccanica «R. & W. Hawthorn - Leslie and Co.» di Newcastle nasce la «Società industriale Napoletana Hawthorn - Guppy».

1887 Il governo inasprisce il regime doganale protezionista; favorirà soprattutto l'industria siderurgica e cotoniera.

1887 Sorge a Torre Annunziata, ad opera di Natanson e Duché, la «Ferriera del Vesuvio», primo nucleo del futuro complesso ILVA e unico centro siderurgico attivo in Campania.

1888 Si costituisce a Napoli la «Società pel Risanamento», che promuove il vasto programma (completato solo in questo secolo, parzialmente e con molti ritardi) di sventramento urbano e di costruzione di nuovi quartieri ad oriente della città ed al Vomero.

1888 Viene fondata a Napoli la «Società Generale per l'Illuminazione».

1888 Inizia la produzione l’«Armstrong» di Pozzuoli con più di 1.000 operai e l'obiettivo di produrre 1.000 tonnellate l'anno di materiali di artiglieria.

1897 Gli operai degli opifici di Pietrarsa e dei Granili scioperano in difesa del posto di lavoro.

1898 Ernesto Stassano sperimenta il forno elettrico per la lavorazione della ghisa, di fondamentale importanza per la futura produzione siderurgica.

1898 Durante uno sciopero contro l'aumento del prezzo del pane, a Milano il generale Bava Beccaris ordina l'uso dei cannoni contro i dimostranti.

1898 Nel Porto viene costruita la prima centrale elettrica napoletana.

1899 Giovanni Agnelli fonda la «Fabbrica Italiana Automobili Torino (F.I.A.T.)».

1899 Viene fondata a Napoli da Carmine Siracusa la «Società Napoletana di Imprese Elettriche» (una delle prime in Italia nel ramo).

1899 È fondata la «Società Meridionale di Elettricità (S.M.E.)», con lo scopo di sfruttare le risorse idroelettriche del fiume Tusciano (nel 1905 verrà realizzato l'impianto).

1900 La rete ferroviaria italiana si estende ormai per 16.000 chilometri.

1900 È fondata a Napoli la «Società Generale delle conserve alimentari Cirio» (alcuni anni dopo l'apertura del primo stabilimento sulla spiaggia di Castellammare), ad opera di Pietro e Clemente Cirio, nipoti del capostipite Francesco.

1901 La Commissione d'Inchiesta per Napoli, istituita dal Parlamento e guidata da Saredo, completa la sua indagine sulla profonda crisi da cui è sconvolta la città.

1901 Nel ventennio precedente ben 2.200.000 sono stati gli emigranti italiani costretti a cercare lavoro all'estero, prevalentemente negli Stati Uniti.

1901 A seguito dei risultati dell'inchiesta Saredo viene costituita la «Commissione per l'incremento

industriale di Napoli» per individuare le misure più opportune per favorire la crescita nella città di un tessuto industriale moderno.

1901 La «Ferriera del Vesuvio», acquistata dalla «Società Ferriere Italiane», si trasforma in acciaieria con due forni Martin Siemens da 20 tonn.; nel 1918 passerà all'ILVA.

1901 Nasce a Napoli, legata al mercato della canzone dialettale, la discografia, una tra le prime in Italia. Utilizzava le antenate delle odierne riproduttrici elettroniche del suono, rudimentali macchine per incidere i solchi nelle matrici dei primi dischi.

1902 Aspro dibattito tra sostenitori e avversari dello sviluppo industriale di Napoli; F.S. Nitti ed i socialisti si scontrano con Scarfoglio e le società elettriche.

1903 L'«Ansaldo» si fonde con l'«Armstrong» di Newcastle per sottrarsi alla dipendenza dei gruppi siderurgici guidati dalla Terni, formando la più grande industria meccanica italiana, specializzata nelle produzioni belliche. Ma la combinazione dura poco e nel 1912 i due partner si separano definitivamente.

1904 Il governo Giolitti approva la Legge speciale per lo sviluppo industriale di Napoli, redatta da F.S. Nitti.

1904 La Pattison diventa S.p.a. con la ragione sociale «Officine e Cantieri Napoletani C. & T.T. Pattison».

1904-’06 Si fanno sentire i primi effetti della legge speciale per Napoli. Con l'intervento delle grandi banche «miste», si perviene al consolidamento finanziario-amministrativo e al riassetto produttivo dell'industria metalmeccanica meridionale. La società milanese «Officine meccaniche (già Miani, Silvestri & C. - A. Grondona, Comi & C.)», vera associazione di aziende con il concorso del Credito italiano, rileva e amplia gli impianti della «Società industriale Napoletana Hawthorn-Guppy». Il Credito italiano ha anche - e conserverà - ruolo di rilievo nella trasformazione societaria delle «Officine e Cantieri Napoletani C. & T.T. Pattison». Mentre la Banca commerciale italiana, presente nell'industria elettrica napoletana, controlla le leve economico-finanziarie della «Società metallurgica Giacomo Corradini».

1905 Vengono nazionalizzate le tre società ferroviarie istituite nel 1885 (l'Adriatica, la Mediterranea e la Sicula).

1905 Inizia la costruzione dell'impianto ILVA a Bagnoli, su una superficie di 1.200.000 mq., con due (poi tre) altiforni da 250 tonn. e quattro (poi otto) forni Martin da 50 tonn.

1905-’07 Nascono importanti aziende tessili: la «Società Anonima Ligure-Napoletana di filatura e tessitura», lo «Iutificio Napoletano», il «Canapificio Napoletano», le «Industrie Tessili Napoletane», con stabilimenti a Poggioreale e ai Ponti Rossi.

1906 La «Bastogi» di Milano diviene comproprietaria della «Società Meridionale di Elettricità».

1906 La «Breda» apre il grande stabilimento di Sesto S. Giovanni.

1906 Eruzione del Vesuvio con distruzione di Boscotrecase e seria minaccia agli impianti di Torre Annunziata.

1906 L'antica officina meccanica Carmine De Luca e figli si trasforma in «Società anonima De Luca Daimler», con capitali in parte inglesi.

1908 Camillo Olivetti inizia ad Ivrea la produzione di macchine per scrivere.

1909 Entrano in funzione la prima batteria a coke e il primo altoforno dell'impianto ILVA di Bagnoli.

1910 Viene fondata a Milano la «soc. Alfa (Azienda Lombarda Fabbriche Automobili)»; nel 1914 essa passerà sotto il controllo dell'ing. Nicola Romeo (nativo di S. Antimo, presso Napoli), dando vita alla più nota «Alfa Romeo».

1910 A Bagnoli si inaugura l'ILVA, il primo impianto siderurgico a ciclo completo. Assorbe già all'inizio circa 2.000 operai.

1911 La guerra di Libia fornisce una boccata di ossigeno all'industria italiana, colpita dalla recessione del 1907-‘08.

1911 La Grande Esposizione Internazionale di Torino, nel cinquantenario dell'Unità, documenta la realtà di un paese in crescita, che inizia anche ad esportare i suoi prodotti.

1911 Le «Acciaierie di Terni», con la «Società Elba», le «Acciaierie di Piombino» e le «Ferriere Italiane» costituiscono un cartello, con la «Società ILVA», in grado di controllare gran parte della siderurgia italiana.

1911 Il censimento industriale a 50 anni dall'Unità rileva lo sviluppo effettuato nel primo decennio del secolo dall'industria a Napoli, con un sensibile incremento medio, in termini di addetti e soprattutto forza motrice. Punte molto alte si registrano nella zona industriale, a Pozzuoli e a S. Giovanni a Teduccio.

1912 La guerra libica e, successivamente, la prima Guerra Mondiale incrementano fortemente la produzione bellica e la produttività degli stabilimenti napoletani (ILVA, Pattison, Bacini e Scali, ecc.).

1915 Con l'entrata in guerra dell'Italia, la mobilitazione industriale coinvolge fortemente l'industria siderurgica e meccanica: l’ILVA raddoppia la produzione e l'Ansaldo entra nel settore navale e dell'armamento monopolizzando la produzione di pezzi di artiglieria.

1917 La Sme di Maurizio Capuano, con altre 43 aziende, fonda a Napoli la prima Associazione degli industriali del Mezzogiorno (Unione regionale industriali), con sede in via S. Brigida 51, nel cosiddetto «Palazzo della Borghesia».

1917-’19 L'espansione dell'ILVA è al culmine. L 'impresa genovese stringe un’intesa industriale con la «Società meridionale di elettricità»; entra nelle principali aziende metalmeccaniche napoletane; acquista dai fratelli Scarfoglio la testata de «Il Mattino». Lo stabilimento napoletano delle Officine meccaniche già Miani, Silvestri & C. - A. Grondona, Comi & C. assume, con la partecipazione dell'ILV A, la nuova ragione di «Officine meccaniche e navali di Napoli». Si forma, ma per breve tempo, anche una società Armstrong-ILVA.

1918 Punte massime di occupazione si verificano nelle aziende produttrici di materiale bellico: all'ILVA lavorano 4.000 operai, all'Armstrong oltre 7.000.

1918 Con l'estromissione del capitale svizzero e l'apporto finanziario della Banca italiana di sconto, nascono ufficialmente le «Manifatture Cotoniere Meridionali», il più grande complesso di settore. Le MCM sono un sistema di imprese che tende a controllare l'intero flusso del prodotto tessile e riunisce in sé le attività impiantate sul territorio regionale in un arco secolare, dai primi insediamenti svizzeri alle nuove fabbriche sorte a Napoli dopo la legge del 1904.

1919 Scoppiano a Napoli violente agitazioni operaie, culminate in uno sciopero generale e nei disordini per il carovita (7 luglio), dovuto alla crisi postbellica.

1919 Riduzione a otto ore dell'orario di lavoro degli operai metalmeccanici.

1920 Gli operai occupano 1e fabbriche a cominciare da Torino e Milano.

1920-’22 Per la crisi postbellica chiudono l'ILVA (fino al 1924), e l'Arsenale di Napoli; quest'ultimo verrà smantellato definitivamente negli anni '30.

1925 Il 12 agosto muore Maurizio Capuano; alla presidenza dell'Unione degli Industriali napoletani subentra Teodoro Cutolo.

1926 Vengono inaugurate le prime aree per il traffico civile (la Ala Littoria, le Aviolinee Italiane e la Avio Trasporti).

1926 Inizia la crisi dell’industria cotoniera.

1927 Viene aperto al traffico, dopo decenni di discussioni e progetti, il tronco litoraneo della ferrovia Napoli-Roma, detto la «Direttissima».

1927 L'E.I.A.R. (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) inizia le trasmissioni radiofoniche pubbliche.

1927 La potenza installata negli impianti industriali napoletani è di circa 139.000 HP, contro i 63.000 del 1911.

1927 Nasce la «Grande Napoli» con l'aggregazione dei comuni limitrofi, da S. Giovanni a Teduccio a Soccavo. L'obiettivo è di realizza, per ora artificialmente, la terza città italiana, con oltre un milione di abitanti.

1927 Ad opera della «Società Cementerie Litoranee» sorge la prima fabbrica di cementi, presso l’ILVA per l'utilizzo delle loppe di altoforno.

1927 Giuseppe Cenzao diviene amministratore delegato della SME.

1929 Grande crisi finanziaria mondiale con crollo della Borsa di New York; coinvolgerà pesantemente negli anni successivi la produzione industriale anche in Italia, bloccandone la ripresa dopo la precedente recessione.

1930 Primo Congresso Industriale del Mezzogiorno.

1931 La nave scuola della Marina italiana «Amerigo Vespucci» viene varata a Castellammare.

1931 L'Ansaldo assume la gestione delle «Officine & Cantieri Partnenopei», in cui sono confluite la Pattison, le Officine Meccaniche e Navali e la Bacini e Scali.

1932 Inaugurazione della «Soc. An. Metallurgica Meridionale» in via Traccia.

1932 Viene aperta al traffico l'autostrada Napoli-Pompei, una delle prime in Italia.

1932 Giuseppe Cenzato assume la Presidenza dell'Unione degli Industriali di Napoli.

1932 Si costituisce a Napoli la «Fondazione Politecnica per il Mezzogiorno d'Italia». Spiccano tra i promotori: Giuseppe Cenzato e la SME, i professori Girolamo Ippolito e Francesco Giordani, l'ingegner Gaetano Postiglione, presidente dell'Ente autonomo per l'acquedotto pugliese.

1933 Viene fondato l'I.R.I. (Istituto per la Ricostruzione Industriale) con lo scopo di contribuire a superare la crisi che attanaglia anche l'industria italiana dopo il crollo di Wall Strett e la «grande» depressione. L'anno successivo, in seguito alle convenzioni di marzo, con le banche di interesse nazionale (Banca commerciale italiana, Credito italiano e Banco di Roma), tutte le partecipazioni industriali dei grandi istituti di credito passano nelle mani dello Stato. L'IRI, di conseguenza, assume la gestione delle principali imprese metalmeccaniche meridionali.

1934 Costituzione della «Soc. An. Canapificio Partenopeo», che rileva il Canapificio Pezzullo di Fruttamaggiore.

1934 Viene costituita la «Confederazione fascista degli Industriali», in seguito allo scioglimento forzoso dell'Unione degli Industriali, con l'iscrizione obbligatoria delle aziende.

1934 Si inaugura la «Raffineria Mobil di Napoli».

1936 Riattivazione dello Stabilimento di tessitura già Fratelli Romano a Frattamaggiore, ad opera delle M.C.M.

1936 Mussolini vara il piano autarchico per liberare il più possibile l'economia e la produzione industriale dalla dipendenza dall'estero.

1936 La Fiat inizia la produzione della «Topolino», realizzando il primo tentativo di motorizzazione di massa.

1936-’39 Su iniziativa della Fondazione Politecnica viene avviato e poi approvato con legge 29 maggio 1939 il Piano regolatore generale della città di Napoli. Redatto con lungimiranza di vedute dall'architetto Luigi Piccinato, sarà in seguito ritenuto un classico della cultura urbanistica razionalista, ma, è noto, verrà reso del tutto inoperante.

1937 È costituita la «Finsider», per coordinare gli stabilimenti siderurgici controllati dall'IRI e per dare avvio alla ristrutturazione del polo siderurgico pubblico.

1938 Viene inaugurato a Fuorigrotta l'«Istituto per i Motori», con lo scopo di promuovere studi e ricerche sui sistemi di combustione e locomozione, anche in relazione alla particolare situazione determinata dal piano autarchico.

1938 Costituzione della «Società Esercizio Pubblici Servizi Automobilistici (S.E.P.S.A.)», emanazione dell'E.A.V., che rileva la Ferrovia Cumana e procede alla sua sistemazione.

1938 Mario Pavesi inizia la produzione dei «Pavesini».

1938 Con l'intervento della Bastogi, nasce la «Officine costruzioni e riparazioni elettromeccaniche (OCREN)», che amplia e potenzia una precedente, ma modesta, iniziativa della SME.

1938 Nasce come fondazione del Banco di Napoli l’«Istituto per lo sviluppo economico dell'Italia meridionale (ISVEIMER)». Suo scopo è il sostegno finanziario alle attività produttive del Sud, ma la dotazione iniziale è insufficiente e solo nel dopoguerra l’istituto svolgerà un ruolo più incisivo.

1939 Viene fondata la «Società Navalmeccanica», in cui confluiscono i Cantieri di Castellammare, la Società Bacini e Scali, il Cantiere Vigliena (ex Pattison) e le Officine meccaniche e navali di Napoli (ex Hawthorn e Guppy), con circa 9 mila addetti complessivamente.

1939 Viene costruito il Centro aeronautico di Pomigliano d'Arco, che poi andrà totalmente distrutto nel corso della seconda Guerra Mondiale.

1939 Trasformazione completa e potenziamento dell'ILVA per l'avvicinarsi della crisi bellica.

1939 Per mezzo dell’IRI, la Società Meridionale di Elettricità acquisisce il controllo della «Unione esercizi elettrici (UNES)» ed estende la sua area di penetrazione a una vasta regione centro-meridionale. L'operazione si inserisce nei programmi di industrializzazione del Mezzogiorno portati avanti dall'IRI e dalla Bastogi per impulso di Alberto Beneduce.

1940 Viene inaugurata a Napoli da Mussolini la Mostra delle Terre Italiane d'Oltremare, nella visione della città come «regina del Mediterraneo» e anello di congiunzione tra Europa e Africa.

1943 Le truppe tedesche in ritirata tra il 18 e il 30 settembre distruggeranno ciò che degli impianti industriali napoletani era sopravvissuto ai bombardamenti anglo-americani.

1943 L'ILVA è ferma; le MCM sono adibite ad autorimesse; l'Ocren e la Snia Viscosa sono rase al suolo; l’Eternit è demolita; le capacità produttive della SME si dimezzano.

1943 Il porto di Napoli è completamente paralizzato.

1944 Si insedia a Napoli, nel palazzo della Borsa, la «Commissione Provinciale per la Ricostruzione Industria», presieduta da Cesare Ricciardi, industriale del vetro.

1944 Viene ricostituita l'Unione degli Industriali della provincia di Napoli; del comitato provvisorio fanno parte, tra gli altri, Camino Porzio, Leopoldo de Lieto, Ivo Vanzi.

1945 Clemente Maglietta si insedia alla segreteria della Camera del Lavoro.

1945 Con il decreto del 25 gennaio la Commissione per la Ricostruzione industriale è ricostituita su base regionale.

1945 Viene presentata al Presidente del Consiglio, Ferruccio Parri, nel corso di una visita nel capoluogo campano, la relazione tecnica sulla ricostruzione di Napoli preparata dal CNL del Mezzogiorno.

1946 Il razionamento dell'energia elettrica causa gravi ripercussioni sull'industria conserviera e molitoria. Viene fondata la «Consulta Economica Provinciale».

1946 Il piano elaborato da Oscar Sinigaglia, presidente della Finsider, dà nuovo impulso alla siderurgia a ciclo integrale concentrata nei tre grandi stabilimenti di Genova Cornigliano, Bagnoli e Piombino.

1946 Prende corpo un limitato e temporaneo incontro fra esponenti del movimento operaio e forze imprenditoriali operanti nel Sud. Su iniziativa di Emilio Sereni, si costituisce l'8 luglio, presso l'Unione degli industriali di Napoli, il «Centro economico italiano per il Mezzogiorno». Ne sono animatori Giuseppe Cenzato, Giuseppe Paratore e altri protagonisti dell'economia napoletana.

1946 Il nuovo Piano regolatore di Napoli, redatto tra gli altri da Luigi Cosenza e Ferdinando Isabella, ma voluto dagli industriali ed in particolare da Cenzato, è finalizzato esclusivamente alla ripresa civile e produttiva della città. Esso però non verrà mai attuato, a differenza del Piano di ricostruzione della via Marittima, redatto l'anno precedente.

1946 Riprendono a funzionare i laminatoi e l'acciaieria Martin dell'ILVA di Bagnoli.

1947 Il Piano Marshall, varato dal governo americano, fornisce aiuti e crediti agevolati decisivi per la ripresa industriale.

1947 La SME raggiunge i livelli produttivi d'anteguerra, nonostante abbia subito la distruzione del 50% delle sue attrezzature.

1947 Stefano Brun diventa presidente della CCIA, carica che conserverà fino 1961.

1947 All'OCREN inizia la produzione di locomotori e filobus.

1947 Il D.L. n. 1598 del 14 dicembre sulla industrializzazione del Mezzogiorno segna l'inizio della politica dell'intervento straordinario.

1948 La chiusura del Canapificio Partenopeo, la messa in liquidazione della Manifattura Palomba e le difficoltà degli altri opifici del settore spingono gli industriali canapieri a chiedere l'abolizione del sistema vincolistico ed il ripristino della libertà di commercio.

1948 Viene costituita la «Finmeccanica», con il compito di coordinare la presenza dell’IRI nel settore meccanico e delle costruzioni navali. Nella Finanziaria confluiscono tra gli altri gli Stabilimenti Meccanici (ex Ansaldo di Pozzuolli), la Navalmeccanica e l’Industria Meccanica Napoletana (ex Silurificio di Baia).

1948 Le leggi del 5 marzo e del 29 dicembre accordano nuovi finanziamenti ed agevolazioni fiscali all’industrie meridionali.

1948 Viene fondata a Roma la «Cassa per le Opere Straordinarie di pubblico interesse nell’Italia Meridionale (detta Cassa per il Mezzogiorno)».

1948 Forti lotte per la difesa delle industrie, durante la difficile fase della riconversione post-bellica dell'industria metalmeccanica napoletana.

1951 L'IRI rileva gli stabilimenti AVIS di Castellammare (Avioindustrie stabiesi Catello Coppola) e l'IMAM (Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali).

1952 Per le difficoltà post-belliche chiudono numerose fabbriche (Corradini, Bomprini-Parodi, Palomba, ecc.) e massicci licenziamenti vengono operati alle M.C.M., all'Avis di Castellammare, alla Saffa, alle Industrie Meccaniche Navali di Baia. Vengono comunque inaugurati nuovi impianti, come la Merisinter, ed iniziano i lavori di costruzione della Rhodiatoce a Casoria e della Olivetti a Pozzuoli.

1952 Viene fondata la «Microlambda» (poi Selenia) al Fusaro, specializzata nella produzione di complessi elettrici ed elettronici, e la «Aerfer» a Pomigliano d'Arco.

1953 Dai cantieri di Castellammare esce il batiscafo «Trieste» con cui lo scienziato svizzero Auguste Picard conquista il primato di profondità (3,150 m) nelle acque di Ponza.

1953 Viene approvata (9 aprile) la Legge Speciale per Napoli.

1953 Enrico Mattei fonda l'«Ente Nazionale Idrocarburi (ENI)», che raggruppa le industrie pubbliche specializzate nel settore minerario e petrolchimico.

1954 Vengono inaugurati gli stabilimenti Remington, a Napoli, Pirelli e Olivetti a Pozzuoli, Cementir a Coroglio.

1954 Nasce la « Società Esercizio Bacini Napoletani (SEBN)» assorbendo la vecchia Bacini e Scali.

1954 Nei cantieri di Castellammare viene varata la «Cristoforo Colombo», uno dei più grandi transatlantici del mondo.

1955 Nasce la «Società Industriale Metalmeccanica di Napoli (SIMET)».

1956 L'istituzione del Ministero delle Partecipazioni Statali contribuisce a riorganizzare l'IRI, che diventa ben presto uno dei più forti gruppi industriali europei, con interessi nei settori siderurgico, meccanico, cantieristico, telefonico e marittimo.

1956 Si sganciano dall'Unione Industriali le aziende a capitale prevalentemente pubblico; praticamente si dimezza la potenza dell'unione degli Industriali privati.

1956 Viene progettato ed eseguito a Pomigliano d'Arco, presso la Alfa Romeo Avio il primo aereo «made in Italy» capace di superare la barriera del suono.

1957 Con la legge 634 vengono istituiti i consorzi per le Aree di Sviluppo Industriale, con l'obiettivo di promuovere e pianificare i nuovi insediamenti industriali, realizzando in aree attrezzate le necessarie infrastrutture.

1957 La Montecatini inizia la produzione del polipropilene Moplen, scoperto dal premio Nobel Emilio Natta.

1958 La SOFER assorbe la Società Stabilimenti Meccanici di Pozzuoli, specializzata nelle costruzioni ferroviarie.

1958 Nasce ad Arzano la «Industria Politecnica Meridionale (IPM)».

1959 Le aziende nel Napoletano impiegano 72.000 operai contro i 15.000 di 10 anni prima.

1960 A Bagnoli vengono prodotte 860.000 tonn. di ghisa e 820.000 tonn. di acciaio.

1960 Vengono inaugurati, a Cercola, lo stabilimento Fondedile, e, a Frattamaggiore, la Sirma.

1961 Dalla fusione dell’ILVA con la Cornigliano nasce l’«Italsider».

1962 Viene nazionalizzata l'industria elettrica, con l'istituzione dell'«Ente Nazionale per l'Energia Elettrica (E.N.E.L.)».

1962 Viene istituito a Napoli il «Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale (A.S.I.)», che si ripromette di decentrare l'industria urbana e di offrire nell'hinterland napoletano vaste aree attrezzate allo sviluppo industriale.

1962 Viene inaugurato a Melito, lo stabilimento di guanti Portolano, uno dei pochi, in questa tradizionale manifattura napoletana, ad occupare più di 50 addetti.

1962 Nasce a Caivano la «FAG Italiana», mentre a Casavatore viene fondato lo stabilimento della «Magrini Meridionale», e a Torre Annunziata entra in funzione quello dell'industria farmaceutica svizzera «Ciba-Geigy».

1964 Lo stabilimento di via Argine delle Industrie Riunite Eurodomestici inizia la produzione di lavatrici.

1964-’66 La congiuntura determina un marcato processo di deindustrializzazione nel Napoletano. L’attrezzatura industriale napoletana perde nel giro di qualche anno 24mila posti.

1964-’66 L’Italsider e la Saimca sono costrette a ridimensionare la produzione.

1968 Viene approvato il Piano regolatore dell’Area di Sviluppo industriale di Napoli, che si propone di contribuire al decongestionamento industriale del capoluogo napoletano e della fascia costiera, individuando aree interne alla sua provincia in cui realizzare, in armonico rapporto con le zone abitate, le unità produttive.

1968 L’Alfa Romeo costruisce lo stabilimento di Pomigliano d’Arco (Alfasud).

1968 La Finmeccanica assume il controllo dell’OCREN.

1969 Viene fondata l’«Aeritalia», che ingloba la Aerfer.

1970 A Caivano nascono la «Fonderia Partenopea» e la «Finac» specializzate nella produzione di pezzi speciali per acquedotti e di tubi in ferro. Ad Arzano, invece, entra in produzione lo stabilimento «Merisinter».

1971 La Finmeccanica costituisce la «soc. Italtrafo» con la direzione generale a Napoli. Si realizza, così, un’operazione di concentrazione di un complesso di industrie nazionali (fra le quali figura anche l’OCREN), specializzata nella produzione di trasformatori.

1971 La legge 853, riconoscendo alle regioni un ruolo attivo nella gestione della politica meridionalistica, spezza il “monopolio” detenuto dai consorzi, come l’A.S.I. a Napoli.

1972 Nasce ad Acerra la «Montefibre».

1973 La crisi petrolifera internazionale e l'epidemia colerica hanno gravi ripercussioni sull'economia e sulla produzione locale. Ad essere colpita non è solo la sezione tradizionale del sistema industriale, ma anche quella più moderna (soprattutto la siderurgia ed il settore dell'automobile).

1974 In risposta alla crisi della grande industria, con la legge regionale n. 39 nasce l'«Ente Regionale Sviluppo e Valorizzazione dell’Artigianato (ERSVA)».

1974 Nasce a Casoria la «Partenavia».

1975 Disimpegno e smobilitazione dei grandi gruppi multinazionali dell’area napoletana. Emblematico il caso della Richardson-Merrell.

1975 Il glorioso opificio di Pietrarsa chiude definitivamente i battenti.

1976 Il 2 maggio entra in vigore la legge 183, a sostegno delle attività produttive del Mezzogiorno.

1976 Ad Arzano è inaugurato lo stabilimento calzaturiero Bisanti.

1977 Entra in vigore la legge 675 che prevede il coordinamento della politica industriale, l'istituzione del «Comitato Interministeriale per la Politica Industriale (CIPI)», e l'elaborazione dei «piani di settore».

1977 Nasce a Giugliano lo stabilimento della «Selenia», che produce apparecchiature per informatica e telecomunicazioni civili.

1978 Nel quadro del progetto di «area integrata» per la siderurgia napoletana, il Comitato dell'IRI ripropone l'ampliamento di Bagnoli.

1980 L'onda sismica del 23 novembre arreca danni considerevoli al patrimonio industriale napoletano e campano.

1980 Scade l'ultima formulazione della legislazione speciale a favore dello Sviluppo meridionale (Cassa per il Mezzogiorno).

1981 La legge n. 219 del 14 maggio reintroduce i Piani per gli Insediamenti Produttivi e concede un contributo pari al 75% della spesa necessaria per la ricostruzione delle attrezzature e degli stabilimenti danneggiati dal sisma.

1981 A Somma Vesuviana è inaugurato il nuovo stabilimento della Fag cuscinetti.

1983-’84 La legge n. 651 del 1 dicembre 1983 e quella n. 775 del 17 novembre 1984 segnano il passaggio dal vecchio al nuovo intervento straordinario del Mezzogiorno. Si passa da un meccanismo operativo unitario ad una molteplicità di soggetti operativi.

1983-’84 Nasce a Napoli lo stabilimento «Vetrostampisud».

1986 La legge 64 del 1 marzo rinnova l'intervento straordinario per il Mezzogiorno, favorendo soprattutto gli investimenti in settori produttivi ad alta tecnologia. Si delinea rispetto al passato un radicale mutamento, che restituisce alle amministrazioni ordinarie competenze ed iniziative in tale settore. La neonata Agensud funge da necessario polo finanziario.

1986-’90 Ridimensionamento dell'apparato produttivo napoletano. Scompaiono nel volgere di pochi anni numerosi opifici (Amato Filippone, Eternit, Remington Sud, ecc.); ma il simbolo della crisi industriale napoletana resta l'Italsider, con la chiusura della sua area a caldo. Non mancano, tuttavia, nuove realtà: il «Consorzio Campano di Ricerca per l'Inform e l'Automazione Industriale di Portici (CRIAI)» e nuove proposte progettuali come il Polo aerospaziale.

3 commenti:

Francesco ha detto...

Bel post. Fa vedere concretamente quanto si è fatto e prodotto, nel sud Italia, al di la dei luoghi comuni o delle facili esaltazioni. Lo uso spesso come punto di riferimento per le mie ricerche.

Storia, che passione ha detto...

Le notizie che riporti sono tratte dai saggi interni al libro. I curatori sono due, oltre ad Augusto Vitale, che è un docente di architetture, c'è il prof. Silvio de Majo, docente di Storia Economica, che non hai riportato nella citazione della fonte. Non mi sembra corretto, perchè gran parte del testo qui trascritto è preso dal suo saggio.
Firmato: un'alllieva del prof. de Majo che è un esperto conoscitore del tessuto industriale napoletano.

Unknown ha detto...

Peccato