giovedì 22 febbraio 2007

La storia, l'artigianato, l'industria

La storia è innanzitutto racconto, narrazione. Se la serie di eventi si riduce a un semplice elenco sequenziale allora si ha semplice cronologia.

La storia è consapevolezza del proprio "stato", ossia il suo "modo di essere".

Per comprendere perché al presente "è così" si devono conoscere le azioni (che sono le "cause" efficienti), ma anche le condizioni in cui si è giunti allo stato presente, ossia la memoria del passato.

La storia assume il carattere di disciplina rigorosa quando fonda le sue narrazioni su fatti documentati.
I documenti sono scritture inserite in un contesto spaziotemporale.
Le scritture sono segni, tracciati su un supporto materiale, i quali recano un messaggio.


Artigianato è il sistema di produzione di beni materiali in cui l'intero processo, dalla acquisizione delle risorse alla fornitura del prodotto finito, è controllato da un unico individuo.

L'artigiano è "colui che sa fare" le cose.

Industria è il sistema di produzione di beni materiali in cui la struttura dei sistemi di produzione è gestita dall'imprenditore, che mette i capitali per la loro acquisizione, la organizzazione dei processi lavorativi è gestita dai tecnici, e le operazioni lavorative sono eseguite dalle macchine e dagli operai.

Il tecnico è "colui che sa far fare" le cose.



Le rivoluzioni della tecnica sono processi irreversibili che hanno mutato radicalmente il rapporto della specie umana con l'ambiente.
Inizialmente l'uomo era nomade, cacciatore e raccoglitore e come accade per molte altre specie animali si spostava sul territorio inseguendo le risorse.
Con la rivoluzione agraria l'uomo ha incominciato a investire sul territorio (coltura dei campi, allevamento di bestiame), ha dovuto fondare i villaggi per proteggere i propri "investimenti" e ha inventato le leggi per regolare i rapporti sociali. L'uomo è diventato così pastore, agricoltore, artigiano.
Con la rivoluzione industriale l'uomo ha dovuto trovare nuove strutture produttive che non potevano più dipendere esclusivamente dall'azione e dal know-how del singolo. La fabbrica è diventato in nuovo centro di produzione che ha richiesto la nascita di nuove figure protagoniste a vari livelli del sistema produttivo: l'imprenditore, i tecnici, gli operai.

Una premessa

Queste brevi note sono rivolte a chi vorrà seguire questa avventura condotta a fianco del Corso che tengo al Politecnico di Torino. Le brevi pagine degli appunti delle lezioni e degli interventi possono servire per avere costantemente a disposizione il "diario di bordo". Così, anche chi fosse impossibilitato a seguire tutte le lezioni, potrà almeno avere un "riassunto delle puntate precedenti". I riferimenti sia bibliografici, sia webografici non sono esclusivi, ma aprono nuove strade nell'intricato sistema della storia.

La struttura di ogni pagina seguirà la logica degli aforismi: la concisione, come si addice a ogni "log book", aiuta a essenzializzare i concetti, ma non bisogna dimenticare che la storia è narrazione e quindi ogni riduzione schematica, fine a se stessa non può essere ritenuta accettabile, se non a livello strumentale.Ogni pagina del "diario", pur facendo riferimento a una "lezione" tratta di un tema specifico, che è riportato nel titolo. Alcune "etichette" (ovvero "parole chiave") reperibili a margine facilitano il reperimento dei temi più importanti.

Bibliografia essenziale di riferimento:
  • Adriana Castagnoli e Emanuela Scarpellini, Storia degli imprenditori italiani, Torino : Einaudi, 2003.

Poichè per conoscere i campi della storia è necessario conoscerne il "bosco intricato" allora sarà bene incominciare a frequentare con la lettura il testo di riferimento, perché esso ben presto diventerà il vero "laboratorio" il "terreno di ricerca".